Verso le elezioni, Banca Etica: ai leader cinque domande sulla finanza
“Questa crisi è stata causata in larga parte dalle distorsioni di una finanza sempre più lontana dai cittadini e dalle imprese. Una finanza speculativa cui la politica non ha saputo imporre regole trasparenti”: si apre con queste parole la campagna di sensibilizzazione “Cambiamo la finanza per cambiare l’Italia”, lanciata da Banca Etica attraverso la piattaforma www.change.org. Soci, clienti, simpatizzanti e tutte i cittadini potranno firmare per porre alle forze politiche e ai principali leader politici, in vista delle prossime elezioni, cinque domande cruciali relative a Tobin Tax, paradisi fiscali, etica e finanza. Tutto questo perché, spiega in una nota Banca Etica, l’Italia si sta avviando a nuove elezioni e il dibattito è tutto concentrato su chi prenderà il potere, su liste e rapporti di forza, mentre servirebbero “misure che scoraggino la finanza speculativa a vantaggio di una finanza trasparente e al servizio della collettività e dell’occupazione”.
Spiega il presidente di Banca Etica Ugo Biggeri: “Ci siamo impegnati per dimostrare che un sistema finanziario etico e trasparente non solo è possibile, ma ottiene risultati economici, sociali e ambientali migliori rispetto a quelli del sistema finanziario tradizionale. Crediamo che questa crisi sia stata generata in larga parte dalle distorsioni di una finanza sempre più lontana dai cittadini e dalle imprese che creano occupazione producendo beni e servizi utili. Una finanza speculativa cui la politica non ha saputo imporre regole trasparenti. Come tutti siamo chiamati a scegliere chi ci governerà, ma per farlo vogliamo sapere cosa i leader politici intendono fare sui temi della finanza: perché da qui dobbiamo ripartire per dare futuro al welfare, all’imprenditoria e all’occupazione in Italia”.
Ecco dunque le cinque domande proposte alle forze politiche e ai loro leader attraverso la petizione online:
1) Tobin Tax – Intende migliorare l’attuale Tobin Tax al fine di arginare la finanza speculativa, i derivati e le transazioni giornaliere ultraveloci e di reperire risorse per welfare, ambiente e cooperazione? Come?
2) Paradisi Fiscali – Realizzerà misure per contrastare la fuga di capitali verso i paradisi fiscali? Si impegnerà per ridurre la presenza in tali Paesi delle società italiane controllate dal Tesoro?
3) Azionariato Popolare – Rivedrà la tassazione sui piccoli risparmi in modo da non penalizzare le esperienze di democrazia economica e azionariato diffuso?
4) Etica&Finanza – Si impegnerà per attuare la separazione tra banche commerciali al servizio dell’economia reale e istituti specializzati nel trading, così come auspicato da autorevoli commissioni indipendenti? Introdurrà una definizione normativa della finanza etica e per favorire le attività ad essa correlate incluso il microcredito?
5) Basilea per il sociale – Terrà conto del rapporto dell’UE (Liikanen) che segnala il ruolo cruciale del sistema delle banche etiche e cooperative in risposta alla crisi? Chiederà una revisione degli accordi di Basilea affinché non penalizzino le banche etiche e cooperative e non ostacolino l’erogazione di credito a favore delle realtà del Terzo Settore?