Euribor e agenzie di rating, AACC contro la dittatura della finanza
La finanza ha messo sotto scacco i governi di tutto il mondo, soprattutto quelli europei. E l’Italia, da oltre un anno, non se la passa certo bene. Siamo reduci da diverse manovre e abbiamo affidato il Paese a un Governo tecnico per mettere a posto i conti. Ma sembra quasi che i conti non tornino mai.
Oggi lo spread è salito oltre 520 punti e Piazza Affari è crollata del 5%. Quali scenari futuri ci aspettano? L’euro ce la farà a resistere a questa tempesta finanziaria? Difficile azzardare risposte a queste domande, ma è meglio non restare a guardare con le mani in mano. E’ quello che stanno cercando di fare Federconsumatori e Adusbef che non si meravigliano di questi scenari apocalittici, perché loro da tempo conducono una grande battaglia contro le agenzie di rating.
“Oltre alle agenzie di rating adesso c’è una nuova questione che riguarda l’Euribor e la manipolazione dei mercati. Mettendo insieme le due cose verrebbe da dire: basta, non se ne può più di questa finanza”. E’ il primo commento del Presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti che, insieme al Presidente dell’Adusbef Elio Lannutti, ha organizzato oggi una conferenza stampa sull’inchiesta penale aperta qualche giorno fa dalla Procura di Trani, dopo le denuncie delle due Associazioni, sullo scandalo Euribor.
La questione è complessa e le due Associazioni hanno voluto fare il punto sulle varie inchieste. Attualmente presso la Procura di Trani sono in corso inchieste solidissime sulle principali agenzie di rating, ovvero Standard & Poor’s, Moody e Fitch. Elio Lannutti ha precisato: “Nel maggio 2010 l’Adusbef ha presentato denuncie su queste agenzie di rating anche presso altre Procure della Repubblica, più blasonate. Ma, evidentemente avevano altro da fare oppure non ritenevano la questione importante. L’unica che ha deciso di procedere è stata quella di Trani che, nel frattempo ha subito insieme a noi pesanti tentativi di delegittimazione. Sono state pubblicate diverse intercettazioni che ci denigravano – ha aggiunto Lannutti – ma il punto è che i Governi si sono ridotti a farsi dettare l’agenda politica da un gruppo di mercanti che, già da luglio 2007 sapevano che volevano attaccare l’euro e, dal 4 luglio 2011, sapevano che l’Italia avrebbe avuto un Governo tecnico”.
Tutto questo, secondo il Senatore Lannutti, dimostra quanto l’Europa sia in mano ad una dittatura di spread e finanza che vede colluse anche le autorità di controllo. “In Italia abbiamo fatto manovre di 170-180 miliardi di euro, siamo stati commissariati, ci sono gli esodati che non hanno né stipendio né pensione, si è messa in moto una macelleria sociale e cosa succede? Arrivano le agenzie di rating e cancellano tutto con un tratto di penna e continuano a speculare”.
Federconsumatori e Adusbef chiedono da tempo l’istituzione di un’agenzia di rating europea. “Anche la Cina si è dotato di una sua agenzia di rating ed è preoccupata per quello che sta succedendo”. “Purtroppo siamo caduti nella trappola dell’istituzionalizzazione del rating – ha detto Mauro Novelli dell’Adusbef – Questo ha messo in mano a questi signori anche molte aziende italiane”. “Noi non vogliamo tornare a quando non c’era nessun giudizio sui prodotti di investimento, come all’epoca di Cirio, ma vogliamo una simmetria informativa, con informazioni più approfondite e specifiche su ogni prodotto” ha precisato Francesco Avallone, vicepresidente di Federconsumatori.
A tutto questo si è aggiunta la questione dell’Euribor e della manipolazione dei mercati. In questo caso il danno è stato quantificato da un organo dello Stato: la Corte dei Conti che ha parlato di 120 miliardi di euro. “Noi cerchiamo di difendere grazie ad un magistrato coraggioso (il pm Michele Ruggiero) gli interessi del Paese contro gli economisti a gettone”.
“Faremo una duplice operazione – ha precisato Trefiletti – Ci costituiremo parte civile nei processi che ci auguriamo che si apriranno e cercheremo di mettere in campo strumenti di risarcimenti collettivi. Purtroppo sulla class action abbiamo una normativa complicata e, per certi versi pericolosa. Quindi evitiamo di fare strilloni sulla class action che farebbero saltare l’operazione. Noi vi assicuriamo che stiamo studiando con collegi altamente qualificati le azioni da fare per ottenere dei risarcimenti. Sarebbe un’azione importante”.
E non possiamo sperare che la normativa sulla class action venga migliorata?
“Purtroppo – ha risposto Elio Lannutti – non nutro alcuna speranza di un miglioramento, soprattutto non me lo aspetto da questo Governo tecnico”.
di Antonella Giordano
Tutto il problema sta nel fatto che questo governo non si decide a tassare chi i VERI soldi ce li ha e,di conseguenza reinvestirli per la crescita.Tutte le altre soluzioni sono palliativi e continueremo a correre dietro ad una chimera che non si raggiungerà mai se non prende drastiche decisioni per TAGLIARE i guadagni di borsa con una patrimoniale robusta e riprendersi i soldi degli scudati.Per caso MONTI & C: sono anch’essi capitalisti intoccabili?