“Lo stralcio dell’art.8 è una grande vittoria contro le lobby assicurative” sostiene Furio Truzzi, Assoutenti, mentre per il Movimento Difesa del Cittadino “non è possibile schierarsi accanto a chi da sempre ostacola provvedimenti efficaci volti a combattere le truffe”. Sono contrapposte le opinioni delle Assocazioni dei Consumatori sulla decisione di stralciare le norme relative all’RcAuto dal decreto Destinazione Italia e di inserirle in un disegno di legge che dovrebbe essere presentato a stretto giro.“Per quanto ci riguarda, ripartiremo da Genova con una grande evento previsto per  il 15 febbraio per la riforma dell’RCAuto  perché il sistema assicurativo nel nostro paese va profondamente riformato in particolare quello legato alla assicurazione obbligatoria del veicolo” commenta Furio Truzzi, presidente Assoutenti che Unione Nazionale Consumatori, Codici, Casa del Consumatore e Associazioni dei Carrozzieri si erano battute a lungo per evitare la conversione in legge del provvedimento.
“Esprimiamo grande soddisfazione per lo stralcio, dal Decreto legge “Destinazione Italia”, dell’articolo 8 riguardante la riforma dell’Rc Auto”, commenta il presidente dei Carrozzieri di Confartigianato, Silvano Fogarollo, il quale sottolinea che “norme come quelle sulla riforma dell’Rcauto, che mettono mano ad un mercato complesso e toccano i diritti dei cittadini e l’attività di migliaia di imprenditori, hanno necessità di essere ben ponderate”.
“Finalmente accantonato l’articolo 8 del decreto legge Destinazione Italia, che avrebbe riformato il mercato delle Rcauto, consegnando, di fatto, i diritti degli assicurati nelle mani delle grandi Compagnie”, affermano a loro volta Federcarrozzieri e Associazione italiana familiari e vittime della strada. “Dopo numerosi tentativi di dissuasione, attività di protesta e convegni nei quali veniva denunciata l’inammissibilità di tale articolo da parte delle associazioni di tutela delle vittime della strada, di quelle dei consumatori e delle imprese artigiane del settore, finalmente la Commissione Finanze inizia la riscrittura dell’articolo, grazie anche all’intervento dell’Onorevole Marco Di Stefano, parlamentare del Partito Democratico e altri colleghi del suo gruppo che sono riusciti a evidenziare, in commissione Finanze, l’ingiustizia di un decreto la cui approvazione pareva essere ineluttabile, aprendo peraltro una discussione interna nel PD”.
“Finalmente anche la Commissione Finanze ha compreso l’assurdità del testo che si stava proponendo – hanno detto Davide Galli, Presidente Federcarrozzieri, e Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, Presidente Nazionale AIFVS, Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada. – Abbiamo apprezzato molto il lavoro fatto dall’On. Di Stefano, che si è prodigato, sensibilizzando anche altri suoi colleghi, per portare in parlamento le nostre richieste, per garantire maggiori diritti agli assicurati e alle vittime della strada, maggiore concorrenza nel mercato delle assicurazioni e tutela della professione e della professionalità degli artigiani carrozzieri. Restiamo dell’idea che sia necessario aprire un tavolo di discussione con i rappresentanti delle Istituzioni e delle Associazioni, per trovare una risposta a quegli interrogativi rimasti ancora in sospeso. Ancora una volta, vogliamo ribadire la centralità che assumono per noi i 12 punti contenuti nella Carta di Bologna, promossa da numerose associazioni operanti nel settore, e volta a garantire più diritti e più concorrenza. Come sempre, restiamo aperti al dialogo con tutti gli attori coinvolti, ma su questi punti non siamo disposti a contrattare.” Le richieste della Carta di Bologna comprendono fra le altre la portabilità delle polizze, la riduzione del tasso di concentrazione sul mercato delle compagnie assicuratrici, la reale indipendenza di Ivass e Antitrust, la liberà di scelta del riparatore, la tutela delle vittime con risarcimenti integrali, la libertà di scelta nelle cure e pene certe per i pirati della strada.
“Plaudo all’intervento dell’Onorevole Marco Di Stefano, parlamentare del Partito Democratico e ai suoi colleghi che sono riusciti in commissione Finanze a porre l’accento sulla scelleratezza dell’emendamento proposto” ha commentato, invece,  Luigi Cipriano, Presidente ANEIS aggiungendo che “la stesura dell’articolo 8 altro non era che il frutto delle pressioni esercitate dalla lobby delle compagnie assicuratrici, il cui unico obiettivo è massimizzare il proprio profitto a discapito di tutto e tutti”.
Diversa la posizione di Federconsumatori e Adusbef, che sottolineano la necessità di salvaguardare le norme in favore dei consumatori. “Le norme relative al settore rc auto stralciate oggi dal Decreto Destinazione Italia contenevano molte misure rivolte a premiare gli automobilisti virtuosi – affermano le due associazioni – Per questo non vediamo di buon occhio lo stralcio di tale articolo, anche se necessitava ancora di molte modifiche migliorative. Il Decreto, infatti, intendeva spronare le compagnie ad una maggiore competitività ed all’abbattimento dei costi per gli automobilisti corretti. Ora la sfida passa dunque alle compagnie. È necessario salvaguardare il senso delle norme escluse dal decreto, lottando contro le frodi e favorendo tramite sconti, offerte e promozioni gli automobilisti virtuosi che non cercano contenziosi a tutti i costi”.
Tra i contrari allo stralcio anche il Movimento Difesa del Cittadino che commenta: “Si tratta dell’ennesimo rinvio di misure importanti che avrebbero potuto far diminuire il costo della RcAuto. Avremmo preferito si valutasse una modifica delle proposte del governo piuttosto che rimandare tutto a un disegno di legge di incerto futuro che rimanderà tutto alle calende greche”. “Non possiamo schierarci accanto a chi da sempre ostacola provvedimenti efficaci volti a combattere le truffe, – conclude MDC – aziende oneste e trasparenti e consumatori devono allearsi in una battaglia per garantire un mercato delle assicurazioni di livello europeo, con vantaggi economici per i consumatori e la cacciata dal mercato degli imbroglioni e dei truffatori”.
Anche secondo Adoc “la scatola nera avrebbe non solo favorito un calo delle altissime tariffe ma avrebbe fornito un importante elemento di garanzia per i consumatori”.
Contrario anche il Codacons secondo cui con lo stralcio “ancora una volta un governo si arrende alle pressioni dei poteri forti e rinvia alle calende greche un provvedimento indispensabile per far scendere le tariffe assicurative nel nostro paese che, ricordiamolo, sono le più alte d’Europa”. Anche Konsumer Italia ritiene si tratti di un favore alle lobby: “I consumatori vogliono una riforma subito!! Cambiare il sistema del bonus malus, adottare i parametri risarcitori unici sul danno biologico subito!! Considerare gli assicurati per il loro vero rischio e non per il territorio in cui abitano”.


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