Povertà energetica, lettera aperta al Mase (Foto Pixabay)

L’Italia, come gli altri paesi dell’Unione Europea, dovrà dotarsi di una strategia nazionale contro la povertà energetica. In vista di questo impegno, l’alleanza contro la povertà energetica, un network dedicato alla comunicazione e all’informazione sulle questioni relative a questo fenomeno, ha inviato una lettera aperta al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e, in particolare, all’Osservatorio sulla Povertà Energetica del MASE. Nella lettera, l’alleanza sottolinea alcuni aspetti che, secondo i professionisti del settore, hanno dimostrato di essere efficaci e hanno evidenziato nuove esigenze attuali.

L’obiettivo è contribuire alla formulazione e alla realizzazione della Strategia Nazionale, condividendo esperienze e osservazioni raccolte negli anni. Questo contributo mira a sensibilizzare ulteriormente su un tema cruciale per le famiglie italiane, garantendo una transizione ecologica efficace e inclusiva, che non lasci nessuno indietro.

Il contenuto della lettera aperta

Negli ultimi anni, la pandemia da COVID-19 e la crisi dei prezzi dell’energia hanno esacerbato il problema del disagio economico per molte famiglie in Europa. Questo scenario ha portato alla ribalta il tema della povertà energetica, ossia l’incapacità di accedere ai servizi energetici di base.

L’Unione Europea ha risposto inserendo questo tema al centro delle nuove direttive del Green New Deal, riconoscendo però che il fenomeno presenta caratteristiche peculiari in diverse aree geografiche, richiedendo dunque approcci specifici a livello nazionale e regionale.

Con l’avvicinarsi delle scadenze per la realizzazione di una strategia nazionale contro la povertà energetica, paesi come l’Italia sono chiamati a sviluppare piani dettagliati ed efficaci. L’alleanza contro la povertà energetica, network dedicato alla comunicazione e alla lotta contro questo fenomeno, ha raccolto testimonianze e dati per fornire alcune raccomandazioni fondamentali.

Unità e coordinamento

L’alleanza sottolinea l’importanza di unire le forze a tutti i livelli governativi, dal livello europeo a quello locale, con il coinvolgimento del Terzo Settore. Solo un approccio coordinato potrà garantire una transizione energetica che non lasci indietro nessuno, assicurando che le famiglie vulnerabili siano protette e supportate.

L’aumento del costo della vita ha colpito duramente anche i redditi medi, che hanno visto ridursi la loro capacità di risparmio e investimento. Questo li pone al limite della vulnerabilità economica, complicando ulteriormente la ripresa economica. Per questo, l’alleanza propone di implementare azioni legate all’efficienza energetica, utilizzando strumenti come la cessione del credito, che può facilitare investimenti cruciali per queste famiglie.

Un altro punto chiave è la conoscenza approfondita del fenomeno. È necessario localizzare le aree più colpite dalla povertà energetica per indirizzare meglio le risorse e le azioni di efficientamento energetico. L’esperienza di altri paesi UE può fornire modelli utili da adattare alle specificità locali.

Sebbene i bonus in bolletta siano utili, l’alleanza ritiene che non siano sufficienti per risolvere il problema in modo strutturale. La proposta è invece quella di concentrarsi su strumenti che riducano i costi energetici attraverso l’efficienza e l’uso di fonti rinnovabili. Ciò include la possibilità di creare un fondo di emergenza per le famiglie a basso reddito colpite da improvvise perdite di reddito.

Sostegno e Sinergia con il Terzo Settore

Le comunità energetiche possono rappresentare un valido supporto per chi vive in povertà energetica. Tuttavia, per massimizzare i benefici, queste devono essere accompagnate da interventi di efficientamento energetico, come l’adozione di pompe di calore o caldaie ibride. Gli strumenti fiscali esistenti, come le detrazioni con cessione del credito o il conto termico, possono essere adattati per includere anche interventi nelle case popolari.

Il Terzo Settore svolge un ruolo fondamentale nel supporto alle fasce più svantaggiate della popolazione. Tuttavia, il fondo di cento milioni attualmente disponibile per l’efficientamento delle strutture edilizie non è sufficiente. È necessario, quindi, incrementare i fondi e semplificare gli iter burocratici per consentire a più organizzazioni di accedervi.

Collaborazione tra utility e pubblica amministrazione

La proposta finale prevede, infine, una sinergia tra utility e pubblica amministrazione, per supportare le persone in povertà energetica. Una proposta commerciale mirata per chi ha un ISEE tra 9.531 e 30.000 euro, indicata dai comuni, potrebbe massimizzare le risorse disponibili.

Per concludere, l’inclusione di rappresentanti del terzo settore e delle multiutility nell’osservatorio ministeriale della povertà energetica per garantire una diffusione efficace delle informazioni.


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