Lo scandalo che ha travolto il Monte dei Paschi di Siena sta monopolizzando la discussione politica. Tra reciproche accuse di responsabilità e vari scaricabarile, la cosa certa è che siamo di fronte ad un’ennesima storia italiana di risparmio tradito, di cui ne farà le spese la collettività. La class action lanciata dalle Associazioni dei consumatori ha già avuto diverse adesioni. Confconsumatori chiede le dimissioni dei componenti del CdA e degli organi di controllo che erano presenti all’epoca dei fatti oggetto d’indagine e che ancora oggi siedono agli stessi posti.
“Giusto non commissariare la Banca, ma serve un segnale concreto di credibilità che la Banca deve dare, indipendentemente dalle responsabilità penali, personali o dalle negligenze colpose che saranno accertate dalla Magistratura – dichiara Mara Colla, Presidente nazionale di Confconsumatori – É nostra intenzione sia favorire un immediato recupero di credibilità dell’Istituto che deve assolutamente risollevarsi per il bene di tutti, sia collaborare per perseguire duramente i soggetti responsabili”.
“Intendiamo presentare istanza di riconoscimento come parte civile nel processo penale – afferma l’avv. Duccio Panti legale di Confconsumatori – Stiamo anche lavorando a un modulo per la costituzione di parte offesa che metteremo a disposizione di tutti i risparmiatori coinvolti tramite il nostro sito e le nostre sedi sul territorio nazionale”.
Secondo l’avvocato Antonio Pinto del direttivo nazionale, Confconsumatori si costituirà in sede penale e affiancherà i piccoli azionisti, chiedendo in particolare che i giudici verifichino l’ipotesi di truffa agli azionisti: “E’ un dato di fatto incontestabile che Mps nel gennaio 2008 ha comunicato le modalità di finanziamento dell’operazione di acquisizione di Antonveneta (c.d. operazione Fresh 2008) e un’azione del Mps in quel momento valeva 2,08 euro, mentre ieri il valore di un’azione ha chiuso a 0,26 euro! Il nesso di causalità tra il crollo del titolo detenuto da migliaia di piccoli risparmiatori e le operazioni ardite compiute in questi anni dal precedente board, saranno il cuore delle vicende penali e civili che ci vedranno impegnati”. Anche in questo caso di risparmio tradito, l’associazione sarà in prima linea sia in sede civile sia in sede penale.
Di fronte allo scandalo Mps tutte le Associazioni dei consumatori hanno denunciato con forza i gravi comportamenti speculativi delle banche, sottolineando la mancanza di controllo da parte delle autorità di vigilanza.
Si prepara una class action per difendere i clienti di Mps e i piccoli azionisti da perdite economiche. Lanciata qualche giorno fa, l’azione ricarcitoria ha già ottenuto diverse adesioni. “Sono numerose le segnalazioni che giungono ai nostri sportelli da parte degli investitori Mps – riferisce Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori – I nostri consulenti legali stanno attentamente esaminando la vicenda per valutare quale sia l’azione giudiziaria più opportuna a tutela dei risparmiatori possessori di azioni ed obbligazioni Mps. In attesa che venga delineata la linea da adottare -prosegue l’avvocato Dona- invitiamo chiunque abbia acquistato prodotti finanziari Mps a segnalarlo compilando il modulo informativo”.
Ogni segnalazione potrà essere inviata all’indirizzo di posta elettronica info@consumatori.it indicando nell’oggetto MPS. I consulenti legali dell’UNC sono a disposizione dei consumatori per fornire chiarimenti e assistenza.


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