Protezione solare e rischi per la salute

Protezione solare e rischi per la salute

Solari, confermato limite del 5% per il filtro Benzophenone – 4. Quanto è garantita la salute dei consumatori?

Il filtro UV Benzophenone – 4 continuerà ad essere usato nelle creme solari e non solo con una concentrazione massima del 5%. Ne abbiamo parlato con il chimico Fabrizio Zago e siamo andati alla ricerca di questa sostanza in ben 24 creme solari per adulti con protezione +50.

 

Lo scorso 27 marzo il Comitato Scientifico per la sicurezza dei Consumatori della Commissione Europea (SCCS) ha pubblicato un parere scientifico sul Benzophenone – 4, filtro UV utilizzato principalmente nelle creme solari, in creme per il viso e per il corpo. Non solo agisce quale filtro chimico assorbendo i raggi solari ma anche come agente stabilizzante proteggendo il prodotto stesso dagli effetti della luce.

Insieme agli altri tipi Benzophenone, questa sostanza è stata inclusa a livello europeo tra i probabili interferenti endocrini. Si tratta di sostanze chimiche che possono alterare il sistema endocrino e quindi l’equilibrio ormonale dell’uomo e di tutti gli organismi viventi. Il sistema ormonale è fondamentale per lo sviluppo del feto e per la crescita del bambino. Se vuoi saperne di più ne abbiamo parlato nella nostra rubrica “Le parole del consumatore ”.

Benzophenone – 4 probabile interferente endocrino

Proprio per i timori riguardanti la probabile interferenza endocrina, il Benzophenone – 4 è una sostanza regolata dalla normativa europea che ne ha stabilito una concentrazione massima fino al 5%. Un limite che è stato sottoposto a rivalutazione da parte del Comitato. Il risultato di tale riesame è stata una conferma di quanto previsto fino ad oggi: “sulla base della valutazione della sicurezza e considerando le preoccupazioni legate alle potenziali proprietà di interferenza endocrina – si legge nel documento scientifico – il SCCS è del parere che il Benzofenone-4 sia sicuro se utilizzato come filtro UV fino a una concentrazione massima del 5% nelle creme solari, per il viso e le mani, e su tutti i prodotti da lasciare in posa e da risciacquare, nei rossetti, negli spray propellenti per la protezione solare”.

Quella confermata è una concentrazione massima che riguarda l’utilizzo del Benzophenone – 4 anche come stabilizzante per le formulazioni cosmetiche quando esposte alla luce: questo dovrebbe rimanere entro la concentrazione sopra menzionata (ovvero il 5%), compreso l’uso come filtro UV. “Il principio di precauzione – ci spiega il chimico Fabrizio Zago di Ecobiocontrol.Bio – ha un fondamento normativo, in particolare stabilito dall’art. 191 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Il principio di precauzione può essere invocato solo in caso di rischio potenziale e non può mai essere utilizzato per giustificare decisioni arbitrarie. Si tratta di un principio che si deve adottare tutte le volte in cui ci sia una situazione di dubbio e non una convenzione che ammette confronto. È evidente pertanto che sostanze, come il Benzophenone – 4, dovrebbero essere vietate per la tutela della salute umana e dell’ambiente”.

Assente nelle creme solari

La buona notizia è che il Benzophenone – 4 almeno nelle creme solari non è presente. La redazione di Help Consumatori ha scandagliato le etichette e gli Inci (la lista degli ingredienti dei cosmetici) di ben 24 creme solari per adulti con protezione +50 vendute presso farmacie, ipermercati, profumerie e catene no food. In nessun prodotto del nostro campione abbiamo trovato il Benzophenone – 4. Non solo. Risultano assenti anche gli altri tipi di Benzophenone, considerati anch’essi probabili interferenti endocrini. Dottor Zago, che le aziende si siano ispirate al principio di precauzione? “Siamo davanti a un importante risultato del movimento ecologista che si batte da decenni contro prodotti fortemente inquinanti. È necessario lavorare di più sul linguaggio e comunicare che le sostanze che vengono impiegate nei cosmetici non solo non dovrebbero essere “tossiche” o più o meno “biodegradabili” ma soprattutto “sostenibili”, ovvero in grado di non compromettere il benessere delle generazioni future”.

Il Benzophenone – 4 non solo nelle creme solari

Al di là degli ulteriori impieghi del Benzophenone – 4 quale filtro UV o stabilizzante, l’elenco dei cosmetici nel quale può essere presente non si limita solo alle creme solari. È plausibile che si superi il limite del 5% se si dovessero usare più prodotti contenenti questa sostanza? “La sostanza si accumula nell’organismo e non viene “digerita” immediatamente quindi può andare a sommarsi con le stesse sostanze presenti in prodotti diversi proprio perché impiegato sia come filtro UV che come assorbente UV. Lo troviamo nelle eau de toelette, ma è comune come filtro aggiunto ai flaconi in plastica che rendono il flacone stesso “Nero” ai raggi UV”.

E i pericoli per l’ambiente?

Il parere del SCCS non affronta gli aspetti ambientali. Tuttavia vale la pena ricordare che l’Agenzia europea delle sostanze chimiche definisce il Benzopheone-4 dannoso per la vita acquatica con effetti di lunga durata. Inoltre l’EcoBiodizionario Cosmetici di Ecobiocontrol considera la sostanza ad elevato impatto ambientale (a differenza dell’altro filtro UV il Benzophenone-3). Abbiamo così chiesto maggiori informazioni al creatore del dizionario: “Sia che si parli di Benzophenone-4 o 3, le due sostanze sono pericolose per l’ambiente e in particolare per gli organismi acquatici. Il Benzophenone-4 preoccupa in quanto sostanza non biodegradabile. Sebbene il Benzophenone-3 sia biodegradabile, questo è circa 300 volte più tossico del B-4”, conclude Zago.


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