Glifosato, Parlamento UE si tira indietro sulla messa al bando
Non c’è la messa al bando del glifosato in Europa. Il Parlamento Europeo approva solo in parte la richiesta di fermare l’autorizzazione all’uso dell’erbicida, approvata lo scorso 22 marzo in Commissione Ambiente. Gli eurodeputati si sono divisi ed hanno chiesto alla Commissione Europea di limitare a 7 anni (invece che 15) il rinnovo dell’autorizzazione, raccomandando agli Stati membri di limitare o vietare la vendita del glifosato per usi non professionali.
Il Parlamento UE invita l’Efsa a pubblicare tutte le evidenze scientifiche usate per classificare l’erbicida come “probabilmente non cancerogeno” per l’uomo, dopo che l’Iarc lo aveva messo tra le sostanze “probabilmente cancerogene”.
La Commissione dovrebbe rivalutare l’approvazione in attesa della presentazione all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) di un fascicolo sulla classificazione armonizzata del glifosato.
Nella risoluzione, i deputati invitano la Commissione a presentare un nuovo progetto di decisione che tenga maggiormente conto dell’utilizzo sostenibile degli erbicidi contenenti glifosato e a lanciare una revisione indipendente della tossicità e della classificazione del glifosato, sulla base non solo dei dati relativi alla sua cancerogenicità, ma anche sulle possibili proprietà di interferenza endocrina.
I deputati invitano la Commissione europea e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) a “divulgare immediatamente tutte le prove scientifiche che hanno costituito il fondamento della classificazione positiva del glifosato e della proposta di rinnovo dell’autorizzazione, alla luce dell’interesse pubblico prevalente alla divulgazione”.
Nel documento si definisce “inaccettabile” l’uso di glifosato in una pratica agricola conosciuta come “disseccamento” (green burndown), ossia l’uccisione della coltura stessa prima del raccolto, in modo da accelerarne la maturazione e facilitarne la raccolta. Detta pratica comporta, tra l’altro, una maggiore esposizione alimentare umana.
Il glifosato, infine, non dovrebbe essere approvato per uso in parchi, giardini e parchi giochi pubblici o nelle loro vicinanze.
Prossime tappe: gli esperti nazionali del Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (sezione fitosanitari) (PAFF) voteranno per approvare o respingere la proposta della Commissione a maggioranza qualificata il prossimo maggio. Se tale maggioranza non sarà raggiunta, il compito di decidere spetterà alla Commissione europea.