Carne di pollo Lidl, Essere Animali: “spesso contaminata da agenti patogeni e batteri resistenti agli antibiotici” (Foto Pixabay)

Ci sono “batteri resistenti agli antibiotici” e agenti “potenzialmente patogeni” sulla carne di pollo venduta da Lidl. È la denuncia che arriva da un’indagine fatta in cinque paesi europei su 142 prodotti di marca propria provenienti da 22 negozi Lidl in Germania, Italia, Spagna, Gran Bretagna e Polonia.

I prodotti sono stati microbiologicamente testati da un laboratorio indipendente e i risultati sono preoccupanti. Lo studio è stato commissionato in Italia da Essere Animali in collaborazione con le associazioni partner che hanno condotto i lavori per gli altri paesi: Fondazione Albert Schweitzer, Observatorio de Bienestar Animal, Open Cages e Otwarte Klatki. E proprio per l’Italia, denuncia Essere Animali, “quasi un campione su due contiene un enzima prodotto dai batteri e in grado di conferire loro resistenza a uno o più antibiotici”.

Indagine sulla carne di pollo Lidl

Continua dunque la campagna di Essere Animali nei confronti di Lidl, e dopo il dossier sul white striping (le strisce bianche che compaiono su alcuni petti di pollo, sintomo di scarso benessere animale, anche se la carne è buona da mangiare) è arrivata ora una nuova indagine che mette sotto i riflettori la carne della grande catena. In questo caso l’attenzione si è concentrata sui batteri più importanti associati alle infezioni di origine alimentare, soprattutto quelle che possono comportare anche gravi problemi di salute.

Quali sono dunque i risultati dell’inchiesta? L’indagine ha rilevato che nei campioni di carne prelevata presso Lidl è stata riscontrata prima di tutto resistenza agli antibiotici.

“Il laboratorio ha analizzato i campioni di carne per l’enzima ESBL, prodotto da alcuni batteri e in grado di conferire loro multiresistenza, nonché per l’MRSA (Staphylococcus aureus resistente alla meticillina) e ha riscontrato la presenza di ESBL nella metà dei campioni europei. In particolare per le confezioni acquistate presso Lidl Italia ha riscontrato il 46% (11) contaminato da ESBL e, addirittura, il 33% (8) contaminato da batteri multiresistenti a 3 delle 4 classi di antibiotici testate. In particolare in tutti e otto questi campioni si evidenzia una resistenza del 100% a due classi di antibiotici classificati come critici per la salute umana (cefalosporine di terza generazione e fluorochinoloni)”.

Il laboratorio ha poi rilevato la presenza di listeria in un terzo di tutti i campioni europei, un quarto di quelli tedeschi, mentre in Italia il 54% dei campioni risultava contaminato, più di un prodotto su due. “Anche se viene disattivato dalla cottura e per questo la sua presenza non è soggetta a segnalazione nei prodotti da consumare previa cottura – precisa Essere Animali – il batterio può permanere su quelle superfici della cucina che vengono a contatto con la carne cruda che possono diventare a loro volta potenziali vettori di trasmissione”.

Il laboratorio ha poi riscontrato la presenza di Salmonelle nel 46% (11) delle confezioni italiane.

Come è stato fatto lo studio

Essere Animali spiega poi come è stato realizzato lo studio. In Italia ha riguardato campioni comprati a gennaio, nel dettaglio 24 confezioni di carne fresca di pollo a marchio Lidl da 4 punti vendita situati a Roma, Firenze e Milano. I tagli acquistati sono stati differenziati in modo da rappresentare le tipologie di prodotti più comunemente consumate. Appena comprata, la carne è stata immediatamente confezionata in borse frigo e trasportata con un mezzo di trasporto refrigerato direttamente in un laboratorio indipendente in Germania, dove è stata analizzata.

«I risultati dei test microbiologici sulla carne di pollo a marchio Lidl Italia dovrebbero suonare come un gravissimo campanello d’allarme. Adesso la palla passa proprio a Lidl: sarebbe irresponsabile da parte loro continuare come se nulla fosse – commenta Brenda Ferretti, campaigns manager per Essere Animali – Lidl deve affrontare la causa dell’elevato numero di batteri resistenti agli antibiotici e degli altri agenti potenzialmente patogeni presenti sulla carne, garantendo migliori condizioni di allevamento in tutte le sue filiere».

Il tema è grande anche perché, secondo gli esperti, responsabili dell’insorgenza di antibiotico-resistenza sono spesso gli allevamenti intensivi. E la resistenza agli antibiotici è un grande problema di salute pubblica mondiale, una “pandemia silenziosa” che potrebbe causare nel 2050 qualcosa come 10 milioni di decessi legati alla mancata efficacia di questi medicinali.

«Lidl è la più grande catena di supermercati in Europa e, di conseguenza, uno dei più grandi distributori di carne del nostro continente. Gli impegni presi — o non presi — da Lidl influenzano quindi direttamente gli standard di allevamento di decine di milioni di polli nelle filiere da cui provengono i prodotti che vendono a loro marchio – spiega ancora Ferretti – Per questo da ottobre 2022 chiediamo a Lidl di impegnarsi a sottoscrivere lo European Chicken Commitment (ECC), una serie di requisiti con l’obiettivo di ridurre la sofferenza dei polli negli allevamenti intensivi. Aderendo all’ECC, Lidl si impegnerebbe a ridurre le densità di allevamento, abbandonare le razze a rapido accrescimento e garantire agli animali un ambiente migliore in cui esprimere i propri comportamenti naturali».

Il dossier in Italia e la risposta di Lidl

Lidl, si legge nel dossier, non ha ancora aderito all’ECC in Italia, sostenendo che i criteri globali dell’iniziativa non sono attualmente compatibili con le condizioni strutturali del nostro Paese. Nel report dedicato all’Italia è presente anche la risposta di Lidl Italia davanti al monitoraggio.

“Lidl Italia afferma di essere impegnata da anni nello sviluppo continuo degli standard di benessere animale sostenendo, inoltre, di collaborare attivamente con fornitori e dialogando con ONG per promuovere pratiche sostenibili e garantire che la carne fresca di pollo provenga da allevamenti con standard migliori. Con “obiettivi ambiziosi per il futuro”, Lidl dichiara anche di seguire da vicino il dibattito sull’European Chicken Commitment (ECC), supportando l’obiettivo di migliorare il benessere degli animali negli allevamenti di polli”.

Istanza di Mdc Friuli Venezia-Giulia

Intanto le reazioni non si sono fatte attendere. Il Movimento Difesa del Cittadino Friuli Venezia-Giulia ha inviato a Lidl Italia, e per conoscenza al Ministero della Salute e all’Autorità garante della concorrenza, un’istanza urgente di chiarimenti e determinazioni con riferimento all’indagine di Essere Animali e degli altri istituti sulla carne di pollo a marchio Lidl.

L’associazione chiede a Lidl Italia di fornire chiarimenti, di sottoscrivere lo European Chicken Commitment “in coerenza con la manifestata apertura di Lidl Italia verso i temi di sostenibilità e responsabilità sociale d’impresa”. E alle Autorità chiede di pronunciarsi rispetto ai dati emersi dal dossier di Essere Animali, “atteso che la pubblicazione di queste inchieste dimostra che queste cattive pratiche e le sofferenze a cui sono costretti i polli si ripetono in diversi Paesi dell’Unione Europea, Italia compresa”.


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