Legge sul ripristino della natura, ambientalisti: vittoria storica ma delude il voto contrario dell’Italia (Foto Pixabay)

“Una vittoria per la biodiversità e il Green Deal europeo ma delude il voto contrario dell’Italia”, commenta Legambiente. Per il WWF è una “vittoria storica per la natura”. La legge sul ripristino della natura, adottata ieri dal Consiglio Ambiente della Ue, viene accolta con soddisfazione dalle associazioni ambientaliste, che tirano un sospiro di sollievo (il percorso per l’approvazione del regolamento non è stato facile) e criticano il voto contrario dell’Italia. Contrari invece gli agricoltori.

Ripristino della natura, la contrarietà degli agricoltori

La voce contraria viene dagli agricoltori.

Per la Cia-Agricoltori Italiani parla il presidente nazionale Cristiano Fini che commenta: «La legge sul ripristino della natura (Nature Restoration Law), appena approvata a maggioranza risicata dall’ultimo Consiglio Ue Ambiente, danneggia gli ecosistemi agricoli perché non risponde alla oggettiva necessità di assicurare l’equilibrio tra sostenibilità ambientale, economica e sociale, essenziale per l’attuazione del Green Deal Ue. Adesso – continua – serve davvero un Piano nazionale di buon senso nella definizione delle misure attuative, perché non è pensabile ripristinare almeno il 20% delle aree terresti e marittime Ue entro il 2030 e tutti gli ecosistemi degradati entro il 2050, senza tener conto di quanto gli agricoltori stiano, ulteriormente, affrontando per preservare biodiversità e paesaggio da cambiamenti climatici ed erosione, come l’impegno per garantire a tutti cibo sano e di qualità, nonostante la fase di profonda instabilità geopolitica ed economica».

Coldiretti parla a sua volta di “provvedimento ideologico” anche se rivendica di fatto l’azione di lobbying contraria effettuata. “Il testo varato – dice Coldiretti – rappresenta un compromesso al ribasso anche se senza dubbio migliorativo rispetto alla prima proposta della Commissione, grazie soprattutto al lavoro della Coldiretti insieme agli europarlamentari italiani che ha portato a far cadere i vincoli più illogici, come ad esempio l’abbandono del 10% delle superfici agricole e disincentivi alla manutenzione del territorio”.

Ripristino della natura, Legambiente: il voto contrario dell’Italia lascia con l’amaro in bocca

Le associazioni ambientaliste invece accolgono il voto come una buona notizia e una vittoria storica (e non scontata).

Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, parla della legge sul ripristino della natura come di «uno dei provvedimenti-simbolo dell’agenda verde europea che, dopo uno stallo di più di due mesi, riesce a raggiungere un traguardo finale e che fisserà obiettivi giuridicamente vincolanti per ripristinare il 20% degli ecosistemi terrestri e marini degradati dell’UE entro il 2030 e tutti gli ecosistemi entro il 2050«.

«Ma se questa notizia rappresenta una vittoria per la tutela della biodiversità e per il Green Deal europeo – prosegue Ciafani – ci lascia con l’amaro in bocca il voto contrario dell’Italia (insieme a Ungheria, Polonia, Paesi Bassi, Finlandia e Svezia). E sono molto lacunose le motivazioni dell’opposizione associabili agli impatti negativi del Regolamento sul settore agricolo dell’Unione europea, in termini di accrescimento di oneri economici e amministrativi. Il Governo italiano, superando la sua visione miope, per affrontare la crisi ambientale e realizzare la transizione ecologica dei territori, adotti la legge al più presto introducendo direttive da tradurre velocemente nei Piani di attuazione nazionale, fissando obiettivi misurabili che riguarderanno il recupero e ripristino di diversi ecosistemi, dalle foreste agli ecosistemi marini, nonché gli ambiti agricoli e urbani».

WWF: risultato straordinario, legge sopravvissuta alla disinformazione

Il WWF rivendica l’approvazione della Nature Restoration Law come un “risultato straordinario che premia l’impegno della coalizione #RestoreNature, composta da BirdLife Europe, ClientEarth, EEB e WWF Europa, e che raccoglie l’invito della società civile e del mondo della ricerca scientifica”.

La legge sul ripristino della natura, a lungo attesa in Europa, “potrà fare una grande differenza per gli ecosistemi degradati d’Europa, ma ora inizia il lavoro “vero”: abbiamo bisogno che gli Stati membri attuino correttamente questa legge nei loro Paesi, in stretta collaborazione con tutte le parti interessate”.

Il WWF denuncia che la legge è “sopravvissuta a una campagna di disinformazione senza precedenti” e a un percorso di approvazione tortuoso, rischiando di essere respinta. La sua approvazione ricorda il ruolo che l’Europa può svolgere davanti alla crisi del clima e della biodiversità e indica anche, per l’associazione, che “biodiversità e clima sono e devono restare una priorità strategiche della nuova legislatura”.

Non è sfuggita poi l’opposizione dell’Italia al regolamento.

«Siamo molto soddisfatti per l’approvazione della Nature Restoration Law, una vittoria storica della società civile europea che difende l’ambiente e vuole costruire un rapporto equilibrato tra uomo e natura – ha detto Dante Caserta, responsabile Affari Legali e Istituzionali del WWF Italia – Spiace che in un passaggio cruciale per la tutela della natura in Europa, il Governo Meloni abbia clamorosamente mancato l’appuntamento con la storia, opponendosi ideologicamente ad un provvedimento cardine del Green Deal europeo e scegliendo la disinformazione delle lobby dell’agroindustria contro gli interessi dei cittadini. In ogni caso, il Governo non potrà ora evitare di dare attuazione al Regolamento a livello nazionale definendo un piano nazionale con obiettivi chiari, concreti e vincolanti».

Il WWF promette infine che monitorerà da vicino il processo di applicazione della Nature Restoration Law.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)