La scuola, croce e delizia di bambini e ragazzi. È tra i banchi che si passa la maggior parte del tempo quando dell’infanzia e dell’adolescenza: una sorta di seconda casa che non sempre però sembra essere accogliente, sicura e adeguata alle esigenze dei suoi ospiti.
Il XIV Rapporto di Cittadinanzattiva su sicurezza, qualità ed accessibilità a scuola mette a fuoco lo stato in cui versa l’edilizia scolastica nel nostro Paese.

Questi alcuni dei dati più significativi. Oltre una scuola su dieci ha lesioni strutturali; in un caso su tre gli Enti locali non effettuano gli interventi richiesti. Un istituto scolastico su tre si trova in zone ad elevata sismicità e soltanto l’8% è stato progettato secondo la normativa antisismica. Due terzi delle scuole non possiedono la certificazione di agibilità statica. Prendendo in esame i locali scolastici emerge che le aule sono in discrete condizioni strutturali, ma spesso sono troppo piccole e non hanno sussidi adatti agli studenti con disabilità. Nella metà delle scuole mancano le palestre e, in un istituto su quattro, si mangia in locali impropri. In un caso su tre i cortili diventano parcheggi. Bagni ancora senza carta igienica e sapone (assenti rispettivamente nel 37% e nel 50% delle scuole).

“All’indomani del sisma che ha colpito il Centro Italia, ai cittadini che legittimamente e con preoccupazione chiedono conto delle stato delle loro scuole in diverse parti del Paese, occorre dare informazioni chiare. La situazione dell’edilizia scolastica è difficile, come dimostrano i dati e le foto del nostro monitoraggio e lo sarà per molti anni ancora, nonostante gli interventi governativi fin qui realizzati”, dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della scuola di Cittadinanzattiva.

Ma ad essere precarie non sono solo le strutture fisiche ma anche igiene e pulizia, così come l’accessibilità per gli studenti con disabilità. In cima alla classifica degli ambienti meno puliti ci sono biblioteche e palestre che, quasi in un caso su due, presentano polvere (rispettivamente 46% e 48%) e, in più di un quarto dei casi, segni di sporcizia (27% e 26%). I bagni risultano sporchi nel 14% dei casi e soprattutto sono sprovvisti dei presidi igienici fondamentali: nel 52% mancano gli scopini per il water, nel 50% il sapone, nel 60% gli asciugamani, nel 37% la carta igienica. Inoltre, il 13% dei bagni presenta sanitari danneggiati o non funzionanti.

Per quanto riguarda gli studenti disabili, nel 43% delle scuole mancano posti auto riservati ai disabili nel cortile o nel parcheggio interno. Nel 30% dei casi il percorso per raggiungere l’ingresso non è facilmente praticabile da chi ha problemi deambulatori. Solo il 23% degli edifici scolastici su più piani dispone di un ascensore. Anche quando è presente in una scuola su quattro non è funzionante.

Le barriere architettoniche sono particolarmente diffuse nelle biblioteche (35%), nei bagni (28%), nelle aule computer (27%) e nei laboratori (24%). Inaccessibili ai disabili anche il 17% delle palestre, il 16% delle aule, il 14% delle mense e il 9% dei cortili. In particolare, nella gran parte delle aule (78%) in cui sono presenti studenti con disabilità motoria non c’è spazio sufficiente per consentire il movimento della carrozzina. Nel 73% non ci sono attrezzature didattiche o tecnologiche per facilitare la partecipazione alle lezioni degli studenti con disabilità. 

Le proposte di miglioramento che Cittadinanzattiva mette in campo si legano ad altri e tanti hashtag:


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  • #scuolatrasparente. Rendere noti i tempi e i costi dell’aggiornamento dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica che avrebbe dovuto essere aggiornata a gennaio 2016, ad esempio inserendo i dati relativi alle certificazioni, ad oggi ancora mancanti nonostante se ne fosse annunciata la pubblicazione a gennaio 2016. Rendere funzionante e completa la App relativa alla Anagrafe. Rendere effettiva l’applicazione delle norme in materia di accesso civico agli atti che riguardano la scuola, da parte dei cittadini e delle associazioni.
  • #ascuoladisicurezza. In sede di Osservatorio dell’edilizia scolastica, varare un piano di attività da proporre alle scuole in vista della Giornata nazionale della sicurezza delle scuole, promossa da 13 anni da Cittadinanzattiva ed istituzionalizzata dal Miur con la data ufficiale del 22 novembre.
  • #scuolavandalizzata. Prevenire gli episodi di vandalismo prevedendo, all’interno delle scuole, una estensione degli orari e dei periodi di apertura e aumentando l’offerta di servizi e progetti di cittadinanza attiva.
  • #scuoladisalute. Rispettare il numero di alunni per classe, la presenza delle uscite di sicurezza sui corridoi e in prossimità di ambienti comuni, nonché le norme igienico-sanitarie, soprattutto per bagni e mense. Eliminare dai distributori automatici i c.d. prodotti junk food, introducendo prodotti naturali, biologici, freschi. Dotare i bagni di carta igienica, sapone e asciugamani. Dotare le scuole di spazi verdi, cortili e orti.
  • #occhioalsolaio. Rifinanziare le indagini su solai e controsoffitti, per rispondere alle richieste degli enti locali, numerose, come attesta il dato delle 13000 rimaste inevase dal primo provvedimento.
  • #scuolabella. Chiediamo che questo filone di spesa venga chiuso ma che contemporaneamente si trovi un’adeguata collocazione contrattuale agli ex lavoratori socialmente utili utilizzati e si garantisca lo svolgersi regolare delle attività non solo di piccola manutenzione ma anche di pulizia quotidiana degli ambienti scolastici.
  • #scuolaofabbrica. Chiediamo un regolamento attuativo della legge 81/2008 per l’ambito scuola, che non può continuare ad essere omologato agli altri luoghi di lavoro, come la fabbrica. Occorre rivedere il percorso formativo previsto sia per i Dirigenti scolastici che per il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione oltre che per tutte le altre figure individuate in materia di sicurezza, ridefinendo con chiarezza ruolo, funzioni, obblighi e responsabilità di ognuno e adeguando i compensi alle responsabilità assunte.

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