Quando si parla di scuole e in particolare di edifici scolastici è la mancanza di sicurezza a farla da padrona. Secondo i dati di Ecosistema Scuola presentati sabato scorso da Legambiente, quasi la metà degli edifici scolastici non possiede le certificazioni di agibilità, più del 65% non ha il certificato di prevenzione incendi e il 36% degli edifici ha bisogno d’interventi di manutenzione urgenti. Senza contare che il 32,42% delle strutture si trova in aree a rischio sismico e un 10,67% in aree ad alto rischio idrogeologico. Gli unici passi avanti fatti dalle scuole riguardano la sostenibilità e il monitoraggio dell’amianto.Il vero problema è che la maggior parte degli istituti è vetusto: su 7.139 edifici scolastici di competenza dei comuni capoluogo di provincia presi in esame, circa il 60% è stato costruito prima del 1974, anno dell’entrata in vigore della normativa antisismica, mentre solo il 7% negli ultimi 20 anni. In particolare i nuovi edifici non sono costruiti secondo le tecniche sostenibili e innovative. Solo l’8,22% risulta costruito con criteri antisismici e lo 0,47% secondo criteri della bioedilizia. Sul fronte delle certificazioni, positivi i dati relativi alle porte antipanico (90,68%), alle prove di evacuazione (97,92%) e agli impianti elettrici a norma (82,38%).
Sono le scuole del Sud e delle Isole a richiedere urgentemente di interventi di manutenzione (rispettivamente il 42,93% e il 47,61%) questo perché al Nord nel corso degli anni è stato investito di più sulla manutenzione (40.958,35 euro al nord contro i 29.065,89 euro al sud).
Qualche segnale positivo arriva, invece, dal monitoraggio sull’amianto all’interno degli edifici scolastici. Nel 2011 sono stati, infatti, 92,31% i comuni che hanno effettuato i controlli in questione e sono in crescita le azioni di bonifica al 3,10% contro il 2,58% del 2010. Merita attenzione anche il trend positivo delle buone pratiche, relative all’innovazione strutturale e la sostenibilità gestionale degli edifici. Interessanti i dati della raccolta differenziata, che dopo un periodo di stallo, registra forti segnali di crescita. La raccolta delle pile ha raggiunto ad esempio il 49,30%, con oltre 15 punti percentuali sopra il valore della passata edizione (33,90%). Bene anche la raccolta differenziata di carta (83,84%), plastica (71,51%), vetro (63,42%), organico (54,37%), toner (53,90%) e alluminio (51,77%). Segnali positivi arrivano anche nell’utilizzo dei pasti interamente biologici nelle mense (5,95%) e sale la percentuale media di prodotti biologici nei pasti, che si attesta al 56,29% contro il 52,38% dello scorso anno. Aumentano anche le cucine interne alle scuole (29,29%) rispetto al 21,53% del 2010. Dati negativi si registrano nell’utilizzo dell’acqua di rubinetto nelle mense scolastiche al 62,93%, con otto punti percentuali sotto il dato degli ultimi due anni.


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