Privacy. Autorità Garante: pronti al dialogo per recepire le nuove norme europee
Entro due anni il Regolamento privacy sarà applicabile direttamente in tutti i Paesi UE e gli Stati dovranno aver recepito la Direttiva sulla protezione dei dati nelle attività di polizia e giustizia. La notizia è arrivata ieri, subito dopo l’approvazione da parte del Parlamento Europeo del nuovo pacchetto di norme a tutela dei dati personali dei cittadini europei.
Obiettivo della Direttiva è quello di innalzare le garanzie per la privacy dei cittadini quanto interviene un trattamento dati per motivi giudiziari e di polizia, ma anche facilitare notevolmente lo scambio e l’uso delle informazioni utili per il contrasto a fenomeni come criminalità e terrorismo.
“L’approvazione del Regolamento e della Direttiva rappresentano per l’Unione un traguardo importante, atteso da tempo”, ha commentato Antonello Soro, Presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali. “Ma si pongono anche come una sfida sia per le Autorità Garanti sia per imprese, soggetti pubblici, liberi professionisti chiamati ad un ruolo di grande rilievo e responsabilità nel garantire un sempre più elevato grado di tutela delle persone che vivono e operano nell’Unione. Un percorso verso una più ampia tutela, soprattutto nel mondo digitale”, ha concluso Soro.
L’Autorità ha già annunciato di essere pronta ad aprire un dialogo con tutti gli attori interessati a livello nazionale ed europeo. Le nuove norme concludono un iter legislativo durato oltre 4 anni che ha portato ad adeguare le disposizioni europee allo scenario attuale, nel quale le nuove tecnologie digitali svolgono un ruolo importante del quale la vecchia norma (risalente agli anni ’90) non teneva conto: diritto all’oblio e alla portabilità dei dati; nuovi criteri di responsabilità per imprese ed enti; semplificazioni e sgravi dagli adempimenti per chi rispetta le regole.