La ludopatia non è un “vizio” ma una vera patologia che affligge un numero sempre maggiore di persone. Al di là delle notizie di cronaca che stanno mettendo a nudo uno “strano” legame tra politica e multinazionali del gioco d’azzardo, il fenomeno ha raggiunto dimensioni preoccupanti. Da una ricerca presentata al convegno organizzato dal Codacons emerge che un terzo dei giocatori di videopoker é affetto da ludopatia. L’identikit del ludopatico è: uomo, disoccupato, con bassa scolarizzazione e affetto da problemi di relazione. La ludopatia colpisce anche una casalinga su 4.
E’ quanto rivela una ricerca svolta su un campione di 300 persone in 20 sale sparse in tutta Italia (campione limitato, ma indicativo) dal professor Matteo Temporin, dell’Università Cattolica di Brescia, presentata ieri nel corso del convegno. L’indagine ha evidenziato anche che l’85% dei giocatori ha una perdita media di 40 euro al giorno , mentre il restante 15% che vince guadagna 120 euro. Da ludopatia, però, sono affette anche il 25% delle casalinghe (una su 4) e il 17% di studenti e pensionati (oltre che la metà dei disoccupati o delle persone senza un’occupazione stabile).
Insomma siamo quasi di fronte ad un’epidemia e bisogna agire, prima di tutto, sul fronte della prevenzione, potenziando il ruolo dell’Osservatorio sulla dipendenza da gioco d’azzardo, istituito con la legge Balduzzi; attivando un sistema informativo che consenta di sapere quanti sono i ludopatici, dove sono e come vengono curati, facendo prevenzione nelle scuole e su internet e soprattutto regolamentando la pubblicità e la posizione delle slot machines (una proposta già fatta con la legge Balduzzi).
Intanto il presidente del Codacons Carlo Rienzi ha annunciato la presentazione di 20 denunce alle Procure e ai Nas per la chiusura delle sale Vlt (videolottery), “luoghi senza aria, luce, rumorosi, che devastano la psiche umana”, e il sostegno a un ludopatico di 31 anni che chiede allo Stato un risarcimento di 10 milioni di euro. “Abbiamo presentato 20 denunce alle Procure e ai Nas per chiedere la chiusura delle sale Vlt( videolottery), luoghi terribili senza aria e luce, rumorose, in cui la psiche umana viene danneggiata”.


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