8 marzo: Amnesty e Altromercato insieme per i diritti delle donne
“Insieme vogliamo contribuire a un mondo in cui le donne di ogni cultura e religione abbiano gli stessi diritti e la stessa libertà. Vogliamo che per tutte loro sia possibile #unaltrovivere”. Questa la dichiarazione d’intenti e l’obiettivo con cui Amnesty International Italia e Altromercato uniscono le loro forze in vista dell’8 marzo per parlare di diritti delle donne. Dall’8 al 12 marzo in 50 città italiane le due organizzazioni saranno presenti con iniziative e incontri, eventi, proiezione di film e documentari sui diritti delle donne. Tante le iniziative nelle piazze e nelle Botteghe Altromercato.
“Parità di genere e lotta a violenza e discriminazioni sono temi su cui tutti, quotidianamente, possono fare la propria parte, per contribuire insieme a costruire un mondo più giusto, in cui le donne di ogni cultura e di ogni religione abbiano gli stessi diritti e la stessa libertà”, dicono Amnesty Italia e Altromercato, che lavoreranno insieme, nell’ambito della campagna sociale di Altromercato “Insieme creiamo un altro vivere”. Durante gli incontri sarà dato spazio alle testimonianze dirette di Amnesty e alle storie di riscatto delle donne del commercio equo e solidale, che grazie al fair trade lottano per i propri diritti e per la propria emancipazione.
Dall’8 al 12 marzo in 50 città italiane Altromercato sarà accanto ad Amnesty International Italia con un prodotto simbolo: il cioccolato biologico ed equosolidale Mascao. Allo stesso tempo, Amnesty Italia promuoverà un’azione a supporto di cinque donne che difendono i diritti umani, chiedendo ai governi, incluso quello italiano, di riconoscere i particolari rischi che affrontano queste donne e di contribuire ad assicurare loro la protezione di cui hanno bisogno, contro le minacce e la violenza basate sul genere che possono incontrare durante il loro lavoro. Le cinque donne, “difensore dei diritti umani che hanno deciso di dedicare la propria vita alla battaglia quotidiana per la realizzazione dei diritti umani di tutte e tutti noi”, sono Bibata Ouedraogo, una donna burkinabè che lavora per la promozione dei diritti delle donne, Su Changlan, cinese accusata di incitamento alla sovversione contro lo stato, Eren Keskin, un’avvocata turca che difende i diritti umani, Máxima Acuña, contadina peruviana che si batte per difendere il suo territorio dalla costruzione di una miniera, ed Helen Knott, una portavoce delle comunità native canadesi di Peace River Valley che si oppongono alla costruzione di una diga idroelettrica sui loro territori ancestrali.