Tariffa bioraria, si risparmiano 6 € all’anno. Consumatori scrivono all’AEEG
Sei euro all’anno. A tanto ammonta, secondo Codici, il risparmio che una famiglia ‘attenta’ riesce a spuntare attraverso la tariffa bioraria, ovvero concentrando i consumi energetici dalle 19 alle 8. Proprio al fine di modificare e rendere più efficace il sistema delle Tariffazioni Biorario applicate al Mercato Tutelato, Codici e altre 16 Associazioni dei Consumatori hanno prima promosso all’AEEG una consultazione pubblica alla quale l’Autorità ha risposto in maniera inefficiente e poi hanno inviato una nuova comunicazione contenente orientamenti, proposte e ipotesi di soluzioni. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta.Innanzitutto, il Codici ritiene che le soluzioni proposte non garantiscano la risoluzione delle anomalie che, a seguito delle variazioni del mercato e delle oscillazioni derivanti da numerosi fattori, oggi vanificano quasi completamente i comportamenti dei consumatori virtuosi.
È assolutamente necessario individuare ulteriori formule di tariffazione ed effettuare una riflessione concreta sui modelli proposti dall’Autorità, individuando le cause che hanno determinato il fallimento dell’attuale meccanismo, in modo da garantire l’introduzione di un nuovo modello che possa evitare il ripetersi delle anomalie riscontrate.
Il Codici si rende anche disponibile ad operare a fianco dell’Autorità per trovare soluzioni alternative che siano veramente efficaci, oltre a proporre l’applicazione di un meccanismo a tariffazione Monoraria, fino ad individuare una soluzione che vada incontro a tutti quei cittadini che vogliono risparmiare e si impegnano ad adottare comportamenti virtuosi nel consumo energetico.
“Le aziende – commenta Luigi Gabriele, Responsabile Rapporti Istituzionali del Codici – hanno furbescamente aumentato il prezzo dell’energia proprio durante le ore notturne e i festivi, andando a vanificare pian piano fino il risparmio netto che si aveva inizialmente. Per questo motivo è necessario individuare le cause del fallimento del meccanismo delle biorarie e trovare soluzioni che compensino veramente lo sforzo dei numerosi consumatori virtuosi esistenti”.
Bisognerebbe approfondire bene la tariffazione bioraria rispetto ai consumi medi effettuati da una famiglia durante l’intero anno per valutare la convenienza. Non sarano sei euro, ma anche se fossero cento che differenza fa? Per far scendere le tariffe bisogna far togliere i balzelli secolari come le quote fisse (ex noleggio contatore) ad esempio.. E per risparmiare occorre svilupppare una campagna di risparmio energetico serio come ad esempio l’uso dello scaldabagno, del lavastovigle, dei condizionatori d’aria, e della lavabiancheria i quali sono i principali responsabili dei consumi delle famiglie. Scaldabagni carichi di calcare, consumano fino al 50% in più del normale, mettere in moto una lavastoviglie per poche stoviglie è un consumo inutile, una lavabiancheria con pochi panni comsuma una gran quantità di energia e inquina l’ambiente. Potrebbe essere un servizio pubblico che la RAI non fa…..