Cattiva depurazione, scarichi inquinanti, rifiuti in plastica galleggianti o spiaggiati, abusivismo edilizio e illegalità ambientali di ogni tipo: la lista dei nemici del mare e delle coste è lunga e, nonostante i passi avanti fatti con la legge sugli ecoreati, acque e spiagge d’Italia sono ancora a rischio. La cattiva depurazione e gli scarichi inquinanti sono ancor oggi il reato più contestato, tanto da rappresentare oltre il 30% delle infrazioni totali contestate su mari e coste. I dati sono di Goletta Verde di Legambiente, partita ieri dalla Liguria, in viaggio fino al 12 agosto lungo la Penisola.

La storica imbarcazione di Legambiente navigherà per mari e coste d’Italia per monitorare la qualità delle acque e denunciare illegalità ambientali, inquinamento, inefficiente depurazione dei reflui, trivellazioni, speculazioni edilizie e cattiva gestione delle coste, in 21 tappe con arrivo finale il 12 agosto a Lignano Sabbiadoro. Focus di quest’anno sul marine litter, la maladepurazione e la pesca illegale.

Qualcosa in realtà sta migliorando ma di certo non basta. Il nuovo dossier Mare Monstrum 2017 sul mare illegale, fatto dall’associazione sulla base del lavoro delle Forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto, evidenzia che l’anno scorso “la forza deterrente della legge sugli ecoreati” ha fatto sì che le infrazioni contro il mare siano diminuite del 15%. Allo stesso tempo si contano però 43 reati al giorno. Insufficiente depurazione e scarichi inquinanti restano il reato più contestato e in crescita rispetto all’anno precedente  e da sole rappresentano il 31,7% (contro il 24,6% del 2015) delle infrazioni contestate. A seguire, si segnalano la pesca illegale (30%) e il cemento (24%).

Non manca la classifica del “mare illegale”. La Campania è maglia nera e registra il più alto numero di infrazioni accertate: 2.594 reati, il 16,5% del totale, ed è prima anche per numero di persone denunciate o arrestate e per sequestri. Segue la Sicilia, che conta il 13% dei reati, la Puglia con l’11,7%, il Lazio, con il 9,2%, la Calabria, con l’8,5%, la Liguria il 7,6%  la Toscana, con il 7%. Campania, Sicilia, Puglia e Calabria da sole totalizzano il 50% delle illegalità compiute in tutta Italia.

“La salute dei nostri mari – ha detto Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente – è sempre più a rischio a causa dei rifiuti galleggianti e spiaggiati e delle continue illegalità ambientali, che seguitano a sfregiare coste e territori italiani. Per questo anche quest’anno con la Goletta Verde, oltre a monitorare lo stato di salute del mare e delle coste, affronteremo tutte le criticità che incombono sul nostro ecosistema marino e costiero, dal marine litter all’abusivismo edilizio, dalle trivellazioni di petrolio al problema degli scarichi fognari, che sono una vergogna nazionale e un problema, anche sul piano economico, viste le sanzioni europee scattate da inizio 2017, da risolvere al più presto. Il lieve calo dei reati ai danni del mare registrato nel 2016, in parte dovuto anche alla forza dissuasiva della legge sugli ecoreati, lascia ben sperare ma c’è ancora molto da fare sia contro il cemento e gli abusi edilizi a partire dall’approvazione della legge che faciliti gli abbattimenti degli ecomostri”.


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