Legambiente, la svolta “rinnovabile” di molte isole non coinvolge ancora l’Italia
Dal Pacifico all’Atlantico, dai mari del Nord all’Australia, in grandi e piccole isole, la transizione energetica sta producendo risultati significativi. Sono 20 le situazioni analizzate da Legambiente nel dossier “Isole 100% rinnovabili”: piccoli e grandi territori che grazie alle fonti rinnovabili e alle batterie di accumulo stanno realizzando una vera e propria rivoluzione. Un esempio su tutti, l’isola di El Hierro, alle Canarie, detiene il record mondiale per aver raggiunto per prima l’autosufficienza energetica grazie alle energie rinnovabili. Da giugno 2014 i 10.162 abitanti usufruiscono, per la produzione di energia elettrica, di un sistema combinato di impianti idroelettrici e di impianti eolici.
E in Italia? Tutti gli studi dimostrano che da Lampedusa al Giglio, da Marettimo a Ponza, è possibile cambiare completamente scenario energetico puntando sul contributo di sole, vento, maree e delle altre rinnovabili, attraverso una innovativa gestione delle reti e degli impianti che permetta di dare risposta anche alla domanda di mobilità (spingendo quella elettrica e quindi riducendo consumi di benzina e diesel) e di riscaldamento/raffrescamento delle abitazioni.
Ma la realtà delle isole italiane è invece molto diversa: i dati del dossier evidenziano un fermo non solo rispetto alle potenzialità presenti, ma anche agli altri Comuni italiani, ben 2.660, in cui le rinnovabili soddisfano tutti i fabbisogni elettrici delle famiglie. “La beffa“, spiega Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, “è che nelle isole minori italiane si ha una penetrazione inferiore delle rinnovabili a fronte di grandi potenzialità. Oggi i fabbisogni di energia elettrica sono garantiti da vecchie e inquinanti centrali a gasolio. E proprio le difficoltà di approvvigionamento determinano un costo più alto dell’energia elettrica prodotta sulle isole rispetto al Continente e, dunque, alle società elettriche è garantito un conguaglio, prelevato dalle bollette di tutte le famiglie italiane, che complessivamente è pari a 70 Milioni di Euro ogni anno”.
Per Legambiente occorre attivarsi per il cambiamento attraverso tre scelte chiare: lo stop a qualsiasi nuova realizzazione o ampliamento di centrali da fonti fossili; l’approvazione immediata del Decreto, fermo al Ministero dello sviluppo economico, che prevede di riconoscere la stessa tariffa di cui beneficiano le società che gestiscono l’energia elettrica sulle isole, a chi produce o autoproduce energia da rinnovabili; l’approvazione di un Piano per arrivare al 100% da rinnovabili in ogni isola, coordinato dal Ministero dell’ambiente e che veda il coinvolgimento degli Enti Locali, in modo da capire passaggi e potenzialità e coinvolgere la Soprintendenza a semplificare le procedure di approvazione dei progetti.
“È arrivato il momento di realizzare nelle isole minori italiane un cambiamento energetico che permetta, alle famiglie e alle attività presenti sull’isola, di prodursi l’energia di cui hanno bisogno attraverso un modello distribuito di impianti rinnovabili ed efficienti, integrati con Smart Grid e sistemi di accumulo in modo da ridurre consumi, emissioni e sprechi ed avvicinando la domanda di energia alla sua produzione più efficiente, sia per i consumi invernali che nei picchi estivi dovuti alla presenza dei turisti”, conclude Zanchini.