#StopGlifosato: Italia rifiuti proposta Ue per altri dieci anni di autorizzazione
Respingere la proposta della Commissione europea di rinnovare l’autorizzazione del glifosato per altri dieci anni. E “istruire un’inchiesta per verificare l’esistenza di eventuali indebite influenze da parte di Monsanto o di altri produttori di glifosato, sulle valutazioni europee sul legame del glifosato con il cancro negli esseri umani”. È quanto chiede Greenpeace, insieme a diversi movimenti di cittadini, in una lettera inviata ai ministri italiani della Salute Beatrice Lorenzin, dell’Ambiente Gian Luca Galletti e delle Politiche agricole Maurizio Martina. Domani e dopodomani infatti, i rappresentanti dei paesi Ue a Bruxelles durante la riunione del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi, discuteranno la nuova proposta della Commissione europea sul rinnovo per ulteriori dieci anni del glifosato, l’erbicida più utilizzato a livello europeo.
Sul glifosato la battaglia è in corso da tempo. Nel 2015 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha infatti classificato il glifosato come “probabilmente cancerogeno per l’uomo”, mentre l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha valutato che non vi siano sufficienti prove scientifiche che attestino un legame col cancro. Oggetto della discussione, e delle denunce da parte di associazioni ambientaliste e delle società civile, è però anche la reale indipendenza degli studi che vengono usati come base per le valutazioni scientifiche sul glifosato.
Nella lettera inviata ai ministri italiani, Greenpeace ricorda che il glifosato, in quanto ampiamente usato, viene ritrovato ovunque (nell’ambiente come nelle urine delle persone) e ricorda i dubbi sull’impatto sanitario, legati anche alle valutazioni fatte dall’Efsa e dall’Echa (l’Agenzia europea per le sostanze chimiche”. Greenpeace ricorda che “l’Efsa ha affermato di aver basato la sua valutazione su studi non pubblicati”, quindi non disponibili agli esperti dello Iarc, e che “Efsa e Echa sono accusate di non aver tenuto in dovuta considerazione evidenze rilevanti sul collegamento tra glifosato e tumori negli studi analizzati, anche in quelli non pubblicati”.
L’associazione denuncia poi che “Monsanto e altri produttori di glifosato potrebbero avere impropriamente influenzato la valutazione del rischio dell’Ue”. Il caso è emerso con i Monsanto Papers, che gettano un’ombra sulla correttezza delle procedure di autorizzazione del glifosato e sulle valutazioni favorevoli ottenute dalle agenzie di regolamentazione. Per questo Greenpeace “ritiene necessario avviare un’inchiesta per verificare l’esistenza di eventuali indebite influenze, da parte di Monsanto o di altri produttori del glifosato, sulle valutazioni delle agenzie europee sul legame del glifosato con il cancro negli esseri umani”.
Del resto, quanto il tema del glifosato e più in generale dei pesticidi faccia presa sull’opinione pubblica è testimoniato dal successo con cui è stata condotta l’Iniziativa dei Cittadini europei contro il glifosato. “In meno di cinque mesi, oltre 1,3 milioni di europei (oltre 70 mila in Italia), hanno firmato un’Iniziativa dei cittadini europei (ECI) per vietare glifosato, assicurare che le valutazioni scientifiche dei pesticidi per l’autorizzazione in Ue si basino esclusivamente su studi pubblicati, e per proteggere persone e l’ambiente dai pesticidi tossici – ricorda Greenpeace – È l’ECI sottoscritta più rapidamente in assoluto da quando l’Ue ha introdotto questo strumento nel 2012”.
Tutto questo porta dunque l’associazione a chiedere al Governo italiano di rifiutare la proposta europea di rinnovare l’autorizzazione al glifosato per altri dieci anni. “Chiediamo al Governo italiano di respingere al mittente questa inaccettabile proposta. Al di là dei dubbi sugli impatti sanitari per l’uomo, che comunque permangono, gli effetti avversi del glifosato sull’ambiente sono ormai chiaramente documentati – ricorda Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace Italia – E sarebbe assurdo concedere il via libera a questa sostanza per altri 10 anni, senza aver prima effettuato accurate verifiche su possibili irregolarità nel processo di autorizzazione”.
Fra l’altro, denuncia la Coalizione #StopGlifosato (che riunisce 45 associazioni), “la decisione finale in merito al glifosato dovrà essere assunta entro dicembre 2017 ma la Commissione Europea sembra voler dare una accelerazione all’iter previsto che sconcerta non poco le Associazioni che negli ultimi mesi hanno mobilitato i cittadini europei per chiedere un’agricoltura europea libera da pesticidi dannosi per la salute dell’uomo e dell’ambiente”. Dice Mariagrazia Mammuccini, portavoce della Coalizione: “Siamo a dir poco indignati, quanto sconcertati, per questa proposta della Commissione Europea che intende rinnovare l’autorizzazione all’uso del glifosato dopo la presentazione di oltre 1.300.000 firme da parte di cittadini europei, una decisione che rischia di screditare ulteriormente le Istituzioni europee. Chiediamo ai Ministri Martina, Galletti e Lorenzin, a nome del Governo italiano, di esprimersi contro la proposta della Commissione Europea pro glifosato, non solo per salvare la salute dei cittadini europei e dell’ambiente ma la stessa credibilità dell’Unione Europea”. La Coalizione #StopGlifosato si prepara a dare battaglia nel caso sia confermata la proposta annunciata dalla Commissione Europea per un rinnovo di altri 10 anni dell’autorizzazione all’uso del glifosato.