Glifosato, dove si nasconde? Il Test-Salvagente ha condotto le prime analisi italiane
Tracce di glifosato nella pasta e in altri prodotti a base di cereali, come fette biscottate e corn flakes. E’ quanto ha scoperto il Test-Salvagente che ha condotto le prime analisi italiane per scoprire il livello di contaminazione dei prodotti che troviamo sugli scaffali dei nostri supermercati. Il risultato? Una roulette russa in cui né i consumatori né le aziende possono stare tranquilli. Per una stessa marca, infatti, sono stati trovati lotti in cui è stato rintracciato l’erbicida accanto a lotti che non lo contenevano.
Il Test-Salvagente ha presentato i risultati delle analisi oggi in una conferenza stampa e le ha pubblicate nel numero in edicola da domani . “L’Europa non sacrifichi agli interessi di pochi uno dei suoi principi fondamentali, quello di precauzione che stabilisce che di fronte a un possibile pericolo per la salute si debba vietare una sostanza. È il caso, chiaro, del glifosato, un pesticida che rischia di avvelenare anche i simboli del made in Italy”. Con queste parole Riccardo Quintili, direttore del Test-Salvagente, ha aperto la conferenza stampa “Glifosato, la mappa del rischio” organizzata oggi a Roma dalla rivista.
Parliamo dell’erbicida più utilizzato al mondo che nell’ultimo anno è finito al centro di una querelle scientifica e politica. Mentre la scienza è impegnata a trovare una posizione tra due fronti, quello dello Iarc (Agenzia dell’OMS) che ha classificato il glifosato come “probabile cancerogeno per l’uomo”, e quello dell’Efsa, che per il momento lo ha assolto, la politica sta cercando la via del compromesso. Oggi arriva l’anticipazione sulla decisione che la Commissione europea dovrebbe prendere ufficialmente a maggio: si va verso il rinnovo dell’autorizzazione per altri 10 anni, meno rispetto ai 15 previsti in partenza, ma più dei 7 anni chiesti dal Parlamento europeo. Una settimana fa gli europarlamentari, contrariamente alle aspettative, si sono divisi sulla risoluzione votata dalla commissione Ambiente di Strasburgo, che ne chiedeva la messa al bando.
Ben più allarmante sull’acqua che beviamo tutti i giorni. Il Test-Salvagente ha analizzato 26 campioni provenienti da diverse città italiane e in due casi, nel comune di Brusnengo (Biella) e di Campogalliano (Modena), l’Ampa, un derivato del glifosato che con l’erbicida condivide la tossicità e gli effetti a lungo termine sulla salute umana, è risultato superiore ai limiti di legge. Nessuna Regione italiana – denuncia il mensile dei consumatori- analizza la presenza di glifosato e del suo metabolita Ampa nelle acque potabili, nonostante le raccomandazioni comunitarie.
L’Italia sta andando nella direzione giusta, salvaguardando gli interessi del consumatore e anche dell’industria: il nostro Ministro per le Politiche Agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina proprio al mensile dei consumatori ha anticipato il piano “glifosato zero al 2020, che punta sulla produzione integrata e sulla sostenibilità delle produzioni”. “Abbiamo stanziato 2 miliardi di euro fino al 2020 per rendere più convenienti misure alternative come le pratiche agronomiche. L’obiettivo è di ridurre sempre di più l’utilizzo della chimica nei nostri campi”.
sull’altare del Dio Denaro l’industria e le multinazionali non guardano in faccia a nessuno. Le ricerche per debellare i mali più gravi: cancro,leucemie ecc non servono a niente se si continua a minare la salute della gente. questo è un tipo di GENOCIDIO autorizzato dai Governi che girano la testa dall’altra parte quando si tratta di interessi particolari.
Sono d’accordo con quanto scritto sopra. Non si può tollerare l’indifferenza o peggio la connivenza