Frodi informatiche e telematiche, truffe online, furto d’identità. Il tutto con una rapidità tale che le vittime se ne accorgevano solo quando arrivava l’estratto del conto corrente. Si chiama “Operazione Sim Swap” quella portata avanti dalla Polizia Postale di Catania, coordinata dalla Procura Distretuale della Repubblica, che ha messo in luce l’esistenza di un gruppo dedito a frodi informatiche e telematiche fra i comuni di Giarre, Riposto, Fiumefreddo di Sicilia e Comuni limitrofi. Durante le indagini sono state bloccate numerosi frodi, alcune per decine di migliaia di euro.

L’indagine è stata avviata dalla Polizia Postale a fine 2015 a seguito di una frode informatica ai danni di una banca on-line ai cui clienti, residenti in varie parti d’Italia, erano stati sottratti 300.000 euro. La principale attività dell’organizzazione erano le frodi informatiche di tipo Sim Swap, articolate in vari passaggi e basate sulla sostituzione fraudolenta della Sim della vittima e sul furto d’identità. In questa frode, una volta individuata la vittima, si acquisiscono i suoi dati e le credenziali di home banking, si usano documenti falsificati ad hoc e si sostituisce la sim card della vittima. Attraverso lo stesso numero telefonico si ottengono dalla banca le credenziali per operare sul conto corrente online.

Dopo aver carpito i dati anagrafici, il telefono della vittima, i dati del conto corrente e le credenziali di accesso, gli indagati usavano un falso documento d’identità e si facevano sostituire la sim card, che veniva disabilitata e sostituita da una nuova attivata in modo fraudolento. La vittima si accorgeva del mancato funzionamento della Sim ma di solito non lo associava a una frode. In un tempo breve, quindi, gli organizzatori della frode entravano nel sistema informatico della banca in cui la vittima aveva il conto corrente, reimpostavano le credenziali di accesso attraverso una telefonata all’assistenza clienti – alla quale si presentavano come i titolari del conto – e facevano poi bonifici o ricariche di carte prepagate in favore di altri conti correnti accesi da complici e prestanome. Tutto in grande velocità, tanto che la vittima si accorgeva dei prelievi indebiti solo alla lettura dell’estratto del conto corrente.

Altra truffa online molto diffusa era quella che veniva fatta inserendo falsi annunci di vendita su portali specializzati, come subito.it. In questo caso i responsabili inserivano falsi annunci di vendita (soprattutto di smartphone, apparecchiature elettroniche, pezzi di ricambio per auto) e fornivano una utenza di contatto alla quale far riferimento per la trattativa. Per accreditarsi con le vittime gli indagati, spiega ancora la Polizia Postale, si presentavano come dipendenti di una società di recupero crediti realmente esistente, riferendo che i beni erano provento di aste fallimentari, fornendo un IBAN sul quale far pervenire il pagamento e indicando numeri telefonici di rete fissa che, in realtà, altro non erano che utenze cellulari di cui gli indagati disponevano. Ottenuto il pagamento, diventavano irreperibili.

I proventi illeciti raccolti durante il periodo delle indagini ammontano a oltre 600 mila euro. Durante le indagini la Polizia Postale ha poi bloccato numerose frodi alcune per importi pari a decine di migliaia di euro. L’operazione si è avvalsa dell’ausilio degli specialisti nel contrasto al fenomeno del Financial Cyber Crime dei Compartimenti Polizia Postale di Messina, Palermo e Reggio Calabria.

“Il commercio digitale in Italia è in continua e netta crescita, ma ha una penetrazione inferiore ai principali Paesi europei, trovando un ostacolo proprio nel basso livello di fiducia dei consumatori nelle transazioni digitali. Anche per questo l’operazione condotta oggi dalle forze dell’ordine assume grande importanza”: queste le parole con cui Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commenta l’operazione di oggi.”Per tutelare il consumatore nelle transazioni online è poi fondamentale che sia correttamente informato su come provvedere agli acquisti, su quali siano le modalità di pagamento più sicure. Insomma, la repressione dei reati deve andare di pari passo con la prevenzione. Per questo proprio nei giorni scorsi abbiamo stilato insieme alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, in collaborazione con la piattaforma Subito.it, una guida utile per fare acquisti in sicurezza”.


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