Etichette per imballaggi: mini guida (Foto Pexels)

La globalizzazione ha aperto le porte a un mondo interconnesso, facilitando lo scambio di idee, culture e soprattutto merci tra nazioni e continenti.

I prodotti possono affrontare anche lunghe distanze e questo necessita di un ottimo imballaggio che offra la giusta protezione oltre che di informazioni chiare per il destinatario del pacco. Le etichette adesive per colli, in particolare, sono fondamentali: in questo articolo ne analizzeremo gli elementi chiave e le normative a cui fare attenzione.

Elementi chiave delle etichette per imballaggi

Le etichette per gli imballaggi svolgono un ruolo cruciale: sono strumenti primari attraverso cui i produttori, i mittenti, comunicano con i consumatori, ovvero i destinatari. Queste piccole, ma potenti, informazioni svolgono diverse funzioni chiave.

Prima di tutto, permettono l’identificazione univoca del prodotto. In un mare di opzioni, sono fondamentali per aiutare i consumatori a distinguere un articolo dall’altro, oltre ad aiutare a distinguere il codice dell’ordine in caso di reso.

Le istruzioni per il trasporto o sulla delicatezza del pacco sono un’altra componente essenziale da riportare. Soprattutto per merce complessa o con particolari requisiti di sicurezza, le diciture come ad esempio “fragile” forniscono indicazioni dettagliate su come trasportare il carico in modo efficace, o talvolta anche per evitare di appoggiarlo sul lato sbagliato.

Infine, sempre più spesso, vengono incluse informazioni sull’etica aziendale e sull’impatto ambientale del prodotto. Questo risponde alle crescenti esigenze dei consumatori responsabili, che desiderano supportare aziende che adottano pratiche sostenibili.

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Normative e best practice

Le etichette per gli imballaggi sono soggette a rigide normative, specialmente nei settori alimentare e farmaceutico, finalizzate a proteggere i consumatori e garantire la trasparenza.

È fondamentale che i produttori rispettino tali normative e adottino le migliori pratiche per evitare sanzioni e instaurare la fiducia dei propri clienti.

Un punto di riferimento cruciale è rappresentato dall’articolo 219, comma 5 del D.Lgs. 152/2006, noto come il Codice dell’Ambiente. Questo articolo enfatizza il principio della responsabilità condivisa degli operatori economici nell’adottare misure per la prevenzione, il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero dei rifiuti di imballaggio.

Le sanzioni per la mancata conformità a questa normativa sono significative, variando tra i 5.000 e i 25.000 euro. L’eco-etichetta, pertanto, non rappresenta solo un’opzione o una pratica consigliata, ma costituisce un obbligo legale mirato a preservare l’ambiente e promuovere comportamenti sostenibili.

Cosa scrivere nell’etichetta?

L’etichettatura deve fornire informazioni precise e facilmente comprensibili che attestino la biodegradabilità e la compostabilità del materiale.

In questo modo, si facilita la corretta gestione dei rifiuti, consentendo che tali imballaggi siano trattati in impianti di compostaggio e digestione anaerobica, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale.

Per garantire la conformità, i produttori devono seguire linee guida specifiche che stabiliscono come e dove apporre le etichette, includendo simboli, codici e indicazioni testuali.

Queste linee guida assicurano che i consumatori e gli operatori del settore dei rifiuti possano facilmente riconoscere e separare gli imballaggi compostabili dagli altri tipi di rifiuti.


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