Treni, Moretti: senza fondi niente servizio regionale nel 2013. I Consumatori protestano
Se non ci saranno soldi a bilancio nel 2013 non ci saranno i treni regionali. Niente servizio regionale e treni pendolari, insomma. L’allarme è stato lanciato dall’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti nel corso di un convegno a Milano e ha sollevato la levata di scudi delle associazioni di consumatori.
Secondo l’ad Moretti, “nel 2013 se non ci saranno soldi a bilancio non faremo il servizio regionale. O si aumentano le tariffe o i contributi oppure non si può andare avanti. Non so che cosa farà l’Authority, l’unica cosa che potremo fare noi sarà interrompere il servizio. Verremo denunciati per interruzione di servizio – ha proseguito – vedremo come andrà a finire”.
La denuncia solleva le obiezioni dei Consumatori, che contestano sia la presa di posizione dell’amministratore delegato di FS, sia le scelte di investimento sull’Alta velocità. Per il Codacons, “se Moretti si interessasse un po’ di meno dei Frecciarossa e un po’ di più dei treni dei pendolari, troverebbe come finanziare il servizio universale senza bisogno di fare proclami e lanciare la minaccia di lasciare a casa i pendolari, avvertimenti poco consoni per un amministratore, specie se amministra un bene pubblico”.
Federconsumatori e Adusbef chiedono “un confronto immediato alle Ferrovie per verificare e capire se il rischio del blocco del trasporto regionale sia reale e in che modo possa essere scongiurato”. E affermano che, in caso di mancanza di fondi, si dovrebbe dimettere l’intero gruppo dirigente di Ferrovie. Scrivono in una nota le due associazioni: “Poiché il servizio regionale rappresenta il 90% del trasporto ferroviario e viene utilizzato dalla stragrande maggioranza dei pendolari italiani, ci aspetteremmo che in mancanza di fondi non si bloccasse il trasporto regionale, ma si rassegnassero le dimissioni da parte di tutto il gruppo dirigente delle Ferrovie dello Stato. Sembra, infatti, che da alcuni anni le Ferrovie abbiano a cuore soltanto l’alta velocità, che rappresenta il 10% sul totale dei trasporti”.
Per le due associazioni, che contestano la diversità di trattamento fra turisti e “pendolari di lusso” dell’Alta velocità rispetto agli altri passeggeri, la provocazione di Moretti “ha raggiunto il limite. Mancano i fondi e quindi si bloccano i trasporti regionali. E i soldi spesi per l’alta velocità costata dalle 5 alle 10 volte di più che in Francia? E gli utili fatti con l’alta velocità, dove vanno a finire? Sembra che all’attuale gruppo dirigente delle ferrovie importi soltanto vincere la battaglia con Montezemolo e con il suo Italo”. Da qui la richiesta di un confronto immediato con Ferrovie.