Aumentano caffè, zucchero, sigarette, benzina e gasolio. Rincarano il prezzo dei voli, i pacchetti vacanza internazionali e l’ingresso ai parchi divertimenti. A marzo l’inflazione registra un aumento dello 0,5% rispetto al mese precedente e del 3,3% nei confronti di marzo 2011 secondo i dati dell’Istat, che conferma oggi le stime sui prezzi al consumo e il rincaro dei prezzi del carrello della spesa. I prodotti acquistati con maggiore frequenza aumentano infatti dello 0,6% su base mensile e del 4,6% in un anno, in accelerazione rispetto al 4,5% di febbraio.
Il confronto mensile dice che i maggiori aumenti dei prezzi riguardano trasporti  (+1,8%) e bevande alcoliche e tabacchi (+1,3%), mentre rispetto a marzo 2011, i maggiori tassi di crescita interessano ancora i trasporti (+8,0%), le bevande alcoliche e tabacchi (+7,5%) e l’abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+7,0%).
Fra i beni alimentari, si segnala il rincaro su base mensile dei prezzi del pane e della pasta, che aumentano entrambi dello 0,3%, registrando un aumento annuale rispettivamente del 2,7% e del 2,4%. Continuano ad aumentare i prezzi del caffè (+0,6%, +12,8% rispetto a marzo 2011) e dello zucchero (+0,4%, +12,6% su base annua). Infine, si segnala il rialzo congiunturale del prezzo del vino (+0,5%), in crescita su base annua del 3,5%.
Benzina e diesel rincarano su base mensile rispettivamente del 3,4% e dell’1,9%. In un anno, gli aumenti sono ormai dell’ordine del 18,6% per la benzina e del 22,5% per il gasolio. Aumenta dell’1,9% su base mensile il prezzo del gasolio per riscaldamento, che si attesta a più 11,7% in un anno.
L’aumento mensile dei prezzi dei tabacchi è trainato principalmente dall’aumento del prezzo delle sigarette, a più 1,7%, che in un anno segnano dunque un rincaro dell’8,8%.
L’Istat segnala aumenti mensile consistenti per i prezzi del trasporto aereo passeggeri (a più 16,3%), il cui tasso tendenziale di crescita sale al 14,9%. Aumentano i prezzi delle assicurazioni sui mezzi di trasporto, in crescita del 4,3% rispetto all’anno precedente. Vanno in alto anche i prezzi dei servizi ricreativi e culturali: oltre al forte aumento congiunturale dei prezzi di ingresso ai parchi di divertimento (+8,0%, -2,5% rispetto a marzo 2011), sono degni di nota i rialzi in un solo mese dei prezzi dei pacchetti vacanza internazionali (+2,8%) e degli alberghi e motel (+1,3%, -3,6% su base annua).
Federconsumatori e Adusbef accolgono i dati dell’Istat con preoccupazione e denunciano speculazioni sui prezzi. “È inconcepibile che i prezzi alla produzione diminuiscano mentre quelli al consumo aumentano in maniera così vistosa”, dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Le due associazioni stimano sulle famiglie una stangata di quasi 2500 euro annui da rincari e tassazione. “Con l’inflazione a questo livello, gli aggravi per le famiglie saranno di oltre 1.334 euro annui, di cui oltre 221 solo nel settore alimentare – affermano – Se a ciò aggiungiamo anche l’aumento della tassazione (IMU, IVA, addizionali regionali e comunali, ecc.), che ammonta a 1.133 euro annui, la stangata per le famiglie raggiunge quota 2.467 euro annui”.


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