Sui carburanti si abbattono rincari immediati. Per effetto della manovra – è entrato ieri in vigore il decreto legge e con esso le nuove accise sui carburanti – questa mattina benzina e gasolio volano sopra 1,7 euro al litro. È il frutto di un rincaro che si è abbattuto istantaneamente sui prezzi alla pompa, come anticipato già ieri da Staffetta Quotidiana, che oggi parla di “shock accise”. Il perché è presto detto: i prezzi, rileva Staffetta, sono aumentati in media di 9,9 centesimi al litro sulla benzina, di 13,6 sul gasolio e di 2,6 centesimi sul Gpl. Tutto in un colpo solo.
Tutte le compagnie hanno applicato gli aumenti dovuti alle accise e il risultato, rileva Staffetta, è il seguente: sulla benzina Eni, Tamoil e TotalErg hanno aumentato i prezzi di 10 centesimi al litro;  Esso, IP Q8 e Shell di 9,9 centesimi al litro;  sul gasolio, Eni, Shell e Tamoil hanno rialzato di 13,6 centesimi, Esso e IP di 13,5, Q8 di 12,1 e TotalErg di 14 centesimi. Le medie ponderate nazionali vedono la benzina a 1,708 euro/litro (+9,9 centesimi) e il gasolio a 1,702 euro/litro (+13,5 centesimi). Rincarano anche le pompe bianche, dove la benzina costa in media 1,612 euro/litro, e il gasolio che si porta a 1,601 euro/litro. La stangata è ancora più elevata per le regioni del Sud, specialmente in Sicilia e in Campania, dove i prezzi sfiorano addirittura 1,8 euro al litro sia sulla benzina che sul diesel. Aumenta di 2,6 centesimi il Gpl Eni (0,754 euro/litro) e rincara anche il metano, che si porta a 0,93 euro/kg.
Che il 2011 sia un anno nero, sul fronte del caro benzina, lo attesta anche l’insieme degli aumenti delle accise che in un anno ha fatto volare il prezzo dei carburanti. Nel solo 2011, sintetizza Staffetta Quotidiana, le accise sono aumentate complessivamente di 14 centesimi sulla benzina (che diventano 17 centesimi compresa l’Iva al 21%) e di 17 centesimi sul gasolio (20,6 centesimi compresa l’Iva). Il rincaro disposto dalla manovra è il quinto dell’anno. E a questo vanno aggiunte le addizionali regionali: nel solo 2011, le hanno aggiunte (per un valore complessivo di 3,1 centesimi al litro) Abruzzo, Calabria, Piemonte e Puglia, mentre dal 1° gennaio 2012 la Toscana introdurrà un’addizionale di 5 centesimi al litro (6,05 compresa l’Iva) per coprire le spese dell’alluvione. Dalla stessa data, aumenti dell’addizionale entreranno in vigore anche in Liguria, per un totale di 5 centesimi al litro (6,05 Iva compresa), nelle Marche (7,58 centesimi, che fanno 9,17 compresa l’Iva) e in Umbria (4,8 centesimi complessivi). L’addizionale di 3,1 centesimi era invece già in vigore in Campania e in Molise.
Una vera stangata dunque per le famiglie, proprio alla vigilia del ponte dell’Immacolata (per chi può) e delle feste natalizie, e che non lascia presagire nulla di buono per l’immediato futuro.
Nel 2012 si rischia infatti di superare quota 1,8 euro/litro, mentre il 2011 si chiude con rincari complessivi legati all’aumento dei carburanti pari a 750 euro. È quanto afferma l’Adoc, che considera il 2011 l’anno nero della verde, con aumenti pari al 17,8% e un ricarico sul pieno di 13 euro. In Italia, ormai, il prezzo ha raggiunto livelli record rispetto a tutta Europa. Spiega il presidente Adoc Carlo Pileri: “Il 2011 sarà ricordato come l’anno nero dei carburanti, i consumatori hanno subito una stangata di 750 euro tra aumenti diretti e indiretti: 250 euro di ricarichi diretti alla pompa, altri 500 euro per i rincari dei prodotti connessi ai carburanti, in primis alimentari ed energetici. Da noi si spende il 27,4% in più che in Spagna, il 14,6% in più della Francia, il 13,9% in piùche in Germania. Abbiamo staccato anche l’Olanda, il Paese finora più caro, dove oggi la benzina si paga il 9,5% in meno che da noi. E nel 2012, con il possibile aumento dell’Iva di ulteriori due punti la stangata potrà essere maggiore, con rincari che sfioreranno i 1000 euro e con la benzina che molto probabilmente supererà quota 1,80 euro al litro”. Col valore record di 1,7 euro al litro, “il costo di un pieno supera quello del pranzo di Natale di un’intera famiglia”, sintetizza Coldiretti.
Il nuovo aumento immediato delle accise, unito agli effetti delle manovre varate dal precedente Governo, fanno salire la stangata del 2011 a oltre 1600 euro. La stima è di Federconsumatori e Adusbef, che valutano l’effetto dei rincari, comprensivi dell’aumento dell’Iva al 21%, in ricadute medie a famiglia pari a 1668 euro per il 2011. Si tratta di “una stangata che sta determinando ripercussioni pesantissime non solo sullo stile di vita delle famiglie, ma anche sull’intera economia, segnata da una profonda e prolungata crisi dei consumi – affermano le due associazioni – Purtroppo tali aumenti sono destinati a salire ulteriormente nel corso del prossimo anno, anche sulla spinta degli aumenti delle accise sui carburanti che determineranno ricadute di 120 euro annui per costi diretti, a cui vanno aggiunti 95 euro per costi indiretti, per un totale di 215 euro annui. Non dimentichiamo, infatti, che gli aumenti sul costo dei carburanti sono estremamente pericolosi, dal momento che agiscono come moltiplicatori sui prezzi dei beni di largo consumo”.


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