Trento, Verbania e Prato si posizionano in cima alla classifica di Ecosistema Scuola, la ricerca annuale di Legambiente sulla qualità delle strutture e dei servizi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado dei Comuni capoluogo di Provincia. 91 i Comuni presi in considerazione dall’indagine di Legambiente che rileva pochi passi in avanti rispetto agli scorsi anni.

"Non si riesce a uscire dall’emergenza – commenta Vanessa Pallucchi, responsabile Legambiente Scuola e Formazione -. Gli enti locali, strozzati fra il patto di stabilità e il mancato trasferimento di fondi dallo Stato, non riescono più a stanziare sufficienti finanziamenti per la manutenzione delle scuole e il livello di qualità dei servizi scolastici".

A conquistare il primo posto è Trento grazie ai buoni risultati conseguiti da parte di tutti gli edifici scolastici per il possesso dei certificati di collaudo statico, agibilità, agibilità igienico-sanitaria, impianti elettrici a norma, porte antipanico e requisiti di accessibilità. Sicurezza ma anche servizi e buone pratiche a favore delle scuole: il 30% degli edifici è servito da pedibus; il 74% dispone di piste ciclabili nelle aree circostanti; la raccolta differenziata viene praticata in tutte le scuole; tutte le mense scolastiche sono dotate di cucina interna e utilizzano posate riutilizzabili; nel 19% degli edifici sono installati impianti di energia rinnovabile.

Anche quest’anno la forbice tra le città del sud e delle isole e quelle del nord e del centro è molto ampia: Benevento (21°) e Lecce (22°) sono le prime città del sud in graduatoria mentre Olbia (32°) è la prima tra quelle delle isole. Un divario che non accenna ad assottigliarsi soprattutto sul fronte dei servizi e delle buone pratiche a favore delle scuole.

Il patrimonio immobiliare scolastico è e rimane vecchio: più del 60% degli edifici risale a prima del 1974 e solo il 7,97% è stato costruito negli ultimi venti anni. Il 36,47% degli edifici continua a necessitare di manutenzione urgente e, negli ultimi 5 anni, una struttura su due è stata sottoposta a interventi di manutenzione straordinaria. Nel complesso, gli investimenti per la manutenzione straordinaria e ordinaria scendono entrambi del 14% rispetto all’anno precedente, ma i dati seguono andamenti diversi da regione a regione.

Dall’analisi dei singoli parametri emerge una lieve flessione dei dati relativi alle certificazioni: solo il 54,12% degli edifici è in possesso del certificato di agibilità ad evidenziare una difficoltà o una scarsa sensibilità da parte delle amministrazioni alla messa a norma degli edifici scolastici.

Molto alta (93,06), invece, la percentuale delle scuole che svolgono regolarmente le prove di evacuazione e quelle con i requisiti in materia di accessibilità (78,98%). Trend positivo per gli interventi volti a eliminare le barriere architettoniche. Stessi segnali positivi sul fronte dei monitoraggi delle fonti esterne d’inquinamento ambientale: i controlli degli elettrodotti e delle emittenti radiotelevisive, rispettivamente al 13,33% e al 11,54%, crescono rispetto allo scorso anno. Decresce invece quello sulle antenne cellulari (34,09%) che risultano tuttavia la fonte più monitorata.

Cresce l’utilizzo di fonti d’illuminazione a basso consumo (65,98%) e quello sull’impiego di fonti rinnovabili (11,56%). Un fronte, quest’ultimo, che vede il Veneto, la Puglia, la Toscana e il Friuli Venezia Giulia con risultati ben al di sopra della media e la Basilicata e il Molise in coda con un dato dichiarato pari a zero. Costante il dato sulla raccolta differenziata, con la carta al 74,97%, la plastica al 64,34% e il vetro al 54,18%.


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